Il fatto – La notizia è de “Il Resto del Carlino” con i rappresentanti sindacali a scandire l’amarezza di un provvedimento che è avvenuto molto veloce. Il 31 luglio 2014 scatteranno i licenziamenti per i 29 lavoratori della Giuliani Anello di Cento. “E’ stato firmato ieri – scrive Valerio Franzoni, giornalista del Carlino -, alla Direzione provinciale del lavoro a Ferrara, il verbale della procedura di mobilità volontaria per i lavoratori e che si concluderà il 31 luglio 2014 con i licenziamenti“.
I tentativi – Nulla è stato possibile fare per convincere i dirigenti della Watts Industries, la multinazionale proprietaria dell’azienda con stabilimento a Cento. Gli scioperi, le proposte dei sindacati che prevedevano la cassa integrazione ministeriale per una deroga di 12 mesi di ammortizzatori sociali, l’ordine del giorno approvato all’unanimità dai consigli della provincia e del comune di Cento che criticavano duramente la decisione dell’azienda; non sono bastati questi tentativi per cambiare la decisione degli organi superiori della multinazionale.
Conclusioni – Così facendo, l’azienda potrà spostare il lavoro che veniva svolto nello stabilimento centese e cercherà di salvare gli altri due stabilimenti italiani situati a Gardolo e a Biassolo, questi più in crisi rispetto a quello di Cento. Ai 29 lavoratori della Giuliani Anello di Cento, probabilmente, sarà concessa la cassa integrazione straordinaria fino al licenziamento. Circa un anno per ritrovare un posto di lavoro che, di questi tempi, può risultare un miracolo. E’ ora che le istituzioni comunali, provinciali, regionali e nazionali devono davvero aiutare questi lavoratori.
La redazione
Riprendo il discorso dall’ ultima frase:
“E’ ora che le istituzioni comunali,provinciali, regionali e nazionali devono davvero aiutare questi lavoratori”.
Voglio sperare che questi lavoratori, anzi oramai ex lavoratori, della Giuliani Anello non debbano percorrere lo stesso tragitto attraversato da tempo dagli ex Oerlikon che da tanto tempo ricevono promesse da tutti i sopra citati.
Promesse che poi praticamente finora non hanno portato quasi a nessun risultato concreto specialmente per i più anziani.
i dirigenti si trovano in braghe piene di cacca….hanno chiesto ad un “responsabile” se così si può chiamare, di attivare la produzione al 1 settembre, cosa che non sa neanche da che parte è girata la fabbrica ed è sempre andato avanti solo ed esclusivamente con la professionalità degli operai e operai che si sono sempre arrangiati da soli e dal 2003 nessuno ha più potuto avere insegnamenti decenti. hanno promesso anche dei soldi se ci fosse riuscito…e visto che non sa un tubo ha raccomandato alcuni suoi diletti ad andare negli stabilimenti insieme a lui in modo da continuare a fare bella figura e arricchirsi alle spalle di chi si è sempre arrangiato da solo.
un’altra cosa, vogliono portare alcune produzioni a vecchi fornitori (vecchi anche per età visto che hanno più di 70 anni) perchè non sono in grado di insegnare e pretendono che noi operai maltrattati e sfrattati ogni tanto andiamo da questi imprenditori ad insegnare come fare il nostro lavoro quasi gratuitamente e invece dare 5 cifre a chi ha vissuto sempre alle nostre spalle.
COMPLIMENTI