Cento. (La Redazione) E’ stata la sede della Cassa di Risparmio di Cento ad ospitare ieri, giovedì 12 novembre, la presentazione del libro ‘Il futuro di Cento – scenari e prospettive’. “Sono felice che la Fondazione, insieme alla banca, riaffermino ancora una volte la loro salute ponendosi come leva e come punto di partenza comune per quest’iniziativa territoriale” annuncia la presidente Cristiana Fantozzi, “un’iniziativa realizzata dal Censis, il Centro Studi Investimenti Sociali, per conto del Lions Club di Cento e dell’Associazione Imprenditori Centesi per la Cultura”.
Il gruppo di lavoro è stato coordinato da Marco Baldi, con Daniele Fichera, Stefano Sampaolo e Vittoria Coletta per il Censis, da Stefano Borghi e Giovanni Fava per l’Associazione Imprenditori Centesi per la Cultura, e da Raffaele Bonzagni e Diego Contri per il Lions Club di Cento.
A illustrare il progetto Diego Contri, past presidente del Lions Club: “Durante l’assemblea dell’ottobre 2013 nacque la volontà dei soci di promuovere e sostenere un’iniziativa allo scopo di stimolare quelli che io definisco piccoli semi da piantare nel territorio, per cambiare il modo dei cittadini e delle amministrazioni di affrontare i problemi. Non ci proponemmo di risolvere domani i problemi di ieri, ma di iniziare a costruire immaginando le esigenze dei prossimi decenni. Ad oggi possiamo dire di aver raggiunto ampiamente ciò che ci prospettammo due anni fa”.
“Rivolgiamo questa riflessione a tutti coloro, operatori economici, associazioni di categoria, rappresentanti dei vari livelli istituzionali e alla comunità centese ai quali, nei prossimi giorni, verrà distribuito il volume, che a vario titolo sono interessati all’inizio di una nuova fase di sviluppo e di crescita del nostro territorio” prende parola Gianni Fava. Da pagina 95 a 122 del volume sono presenti infatti alcune delle “idee progetto”, un “Masterplan per Cento al 2030”, sulle quali far convergere le imprese e i decisori locali più significativi dell’area: con la prima, un “contratto di rete per l’internazionalizzazione”, Fava auspica che, “anche grazie allo stimolo che viene dallo studio Censis, le imprese di diversi settori decidano d’implementare forme di collaborazione sul piano del commercio estero”.
La seconda, quella di sviluppare la polarità formativa di istruzione tecnica, viene approfondita da Rino Ghelfi, presidente del Consorzio Cento Cultura: “Leggendo il volume abbiamo avuto molte conferme sulle attività che dal 1998 che il Consorzio favorisce, promuovendo un polo formativo con il rapporto tra formazione università e tessuto imprenditoriale. C’è un elemento trasversale alle idee-progetto nel volume: l’esigenza di sistemi di relazioni tra i soggetti, che siano tecnologiche, logistiche o sociali. Il Consorzio, in 17 anni, è stato in grado di portare a compimento questo elemento, superando in gran parte la diffidenza che intercorre tra mondo operativo e quello della formazione: dal 1998, infatti, più di 50 imprese hanno collaborato fattivamente con l’Unife, con circa 300 tirocini e tesi, talvolta della durata di 500-600 ore, in uno scambio interdipendente di conoscenze. Attualmente, a Cento, sono attivi insegnamenti dell’Unife, a mio avviso molto virtuosi, nelle lauree magistrali in ingegneria meccanica e ingegneria della formazione. Voglio portare ottimismo affermando che queste proposte abbiano buone probabilità di attecchire: qui c’è terreno fertile”.
“Anche noi ci siamo inseriti direttamente su un punto già programmato” interviene il docente Pinelli del Dipartimento di Ingegneria dell’Unife, “c’è infatti un parallelismo fortissimo con l’idea-progetto 7, quella di creare un makerspace in collegamento con le strutture secondarie, tecnico-superiori e universitarie della città. È un percorso che per noi era già partito con un’iniziativa sostenuta dalla Fondazione: la creazione del Centec LivingLab, al terzo piano del Cevolani, che dovrà contribuire a diffondere la cultura tecnico-scientifica in ambito informatico e meccanico”.
Fava procede dunque a illustrare le idee-progetto 4 e 5: di creare un’agenzia Cispadana di promozione degli investimenti, e nuove aree produttive ad elevata accessibilità e a basso impatto. “Come suggerisce il Censis, si tratterebbe di dare vita ad un’agenzia incaricata specificamente di valorizzare le potenzialità insite nel nostro territorio inquadrandole in un disegno di sviluppo territorialmente sostenibile. Piuttosto che pensare a un’entità ex novo abbiamo deciso di utilizzare, nell’alto ferrarese e nel centese in particolare, l’esperienza e le competenza professionali dell’agenzia per lo sviluppo territoriale Sipro, operante nella provincia di Ferrara da oltre quarant’anni”.
Del volume “Il futuro di Cento – scenari e prospettive”, sono state stampate 500 copie cartacee da distribuire ai soci promotori, ai sindaci dei Comuni, alla Partecipanza Agraria, alla Caricento e alle associazioni di categoria: non essendo distribuibile in libreria, rende noto Fava, il Censis ne ha autorizzato “eccezionalmente” la diffusione anche online.