La risposta del sindaco di San Giovanni – Scoppia la polemiche sull’outlet che dovrebbe sorgere sul suolo persicetano e le parole di Marco Amelio, dell’Ascom Alto Ferrarese, espresse in un comunicato, rimbalzano su molti organi di informazione. E’ così che Renato Mazzuca, sindaco di San Giovanni in Persiceto, non ci sta e tenta di fare chiarezza sulle vicenda con un contro comunicato.
“Iniziamo dal metodo: nessuna decisione è stata ancora presa. La proposta che è stata avanzata al comune da una cordata d’imprenditori e la si sta esaminando in una conferenza dei servizi che vede coinvolti Regione, Provincia, Comune e tutti gli enti interessati (Arpa, Ausl, Rfi, Sopraintendenza ecc per citarne alcuni)“. Mazzuca aggiunge anche che, oltre a questi organi, verranno interessate le commissioni consiliari, il consiglio comunale, le associazioni di categoria interessate e, quando la proposta sarà più definita, le assemblee pubbliche e i commercianti. Verranno usati mezzi come i social network o fatti sondaggi nello specifico.
Il sindaco di San Giovanni continua dicendo che questo outlet, se nascerà, sarà già in un’area dove sono previste nuove strutture (capannoni, case e negozi) ed è un piano particolareggiato già approvato nello scorso mandato. “Nel merito: questa proposta prevede un insediamento di un outlet di circa 18 mila mq complessivi, di cui 10 mila di vendita” e sarebbe “più piccolo di quello di Castel Guelfo […]“. Mazzuca continua spiegando che l’outlet dovrebbe servire anche al centro storico: “La zona è molto vicina al centro e il progetto prevede un collegamento diretto con la stazione, ma anche con il centro. Di solito gli outlet sono vicini alle autostrade, lontane dalle città, chi arriva fa quel che deve fare e se ne va. In questo caso la proposta è quella di valorizzare il centro, le frazioni, i comuni di Terre d’Acqua e anche quelli limitrofi, con promozioni ad hoc e sistemi di trasporto che, oltre il treno, prevedano autobus e navette che in alcuni casi possano essere messi a disposizione anche dalla struttura commerciale stessa. Cosi facendo si potrà valorizzare il commercio di vicinato, le produzioni locali, i valori aggiunti culturali, ricettivi,sportivi ecc. Insomma, si potrebbe valorizzare tutto il nostro territorio“.
I numeri – Mazzuca entra anche nello specifico snocciolando i costi e i ruoli del privato e del pubblico. I soldi messi dai privati, che intendono costruire l’opera, sarebbero 32 milioni di euro di cui circa “6/7 le dovrà destinare ad opere pubbliche: strade, rotonde, riqualificazioni e altre che si dovessero evidenziare durante la trattativa”. A questi privati, si legge dal comunicato, verrebbe anche fatta la richiesta di coinvolgere le aziende locali del settore affinché venga data “una boccata d’ossigeno per tante aziende e lavoratori del settore dell’edilizia che sono in crisi e hanno lavoratori in cassa integrazione oppure licenziati“. 500-600 sarebbero le persone che servono per la gestione e, anche in questo caso, le istituzioni chiederebbero ai privati di cercare queste persone sul territorio locale. Senza contare le migliaia di persone che l’outlet dovrebbe attirare sul territorio.
Il sindaco di San Giovanni in Persiceto cerca di fare chiarezza, ma sembra che tenta di difendere anche questa opera che, al momento, è solo sulla carta. D’altronde, però, lo si può anche capire dovendo difendere gli interessi del proprio comune e della propria gente.
La Redazione
Tentativo mal riuscito! Dopo aver letto quanto scritto dal Sindaco Mazzuca le domande che emergono sono aumentate, e non solo nel merito scelta (Outlet) ma anche del metodo che stanno seguendo: avevano approvato un PRG che in quella zona prevedeva 1000 abitanti + servizi, con tutta una serie di motivazioni/previsioni/studi ecc. , poi arriva una “cordata di imprenditori” che propone “Facciamoci un Outlet” e già sono alla Conferenza dei servizi senza che il Consiglio comunale – che deliberò la scelta di indirizzo precedente! – sia stato investito della discussione circa la possibilità/opportunità di modificare la scelta fatta a suo tempo! …… E che dire del milione di visitatori? Da dove salta fuori? Dallo studio della “Cordata”? E come arriveranno i visitatori sulle attuali strade limitrofe? E se alcuni negozi del centro si spostano nell’OUTLET nei locali vuoti che ci faranno? Quanti prevedono che saranno? E se chiudono una serie di negozi quale sarà l’impatto sui rimanenti? Meno passaggio per tutti vuol dire meno opportunità per chi resta…… si sono fatte delle valutazioni prima di fare le conferenze ed usare certi paroloni? Una volta fatto il danno poi riparare diventa estremamente difficile se non impossibile, ….. Sconcertante che la cosa sia venuta fuori da voci di corridoio e non dal Comune stesso, perchè non hanno loro fornito subito le necessarie informazioni per evitare che uscissero informazioni “fuorvianti”?
Mo và là!
Mauro Bernardi