Cento – (NNo-Triv Salute e Ambiente Cento Nelson Zagni membro) l 10 gennaio 2015 è scaduto il termine per impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge 166/2014, la conversione del decreto “Sblocca Italia”. L’hanno fatto solo 7 Regioni su 20: Abruzzo, Campania,Calabria, Lombardia, Marche, Puglia e Veneto. Gli articoli impugnati sono soprattutto il 37 e il 38.
In pratica, fino all’entrata in vigore di questa nuova Legge, chi avesse voluto fare ricerche di idrocarburi, doveva chiedere il permesso al Ministero, alle Regioni e Comuni (attraverso una procedura regionale), ora tutto e’ nelle mani dei Ministeri con una procedura che per legge deve concludersi in 180 giorni; un tempo che rende impossibile ogni verifica di affidabilità ambientale, dota la complessità della materia.
Nonostante il forte terremoto che ha colpito la Regione Emilia Romagna, questa, ha pensato bene di non unirsi alle altre sette Regioni che hanno impugnato questa assurda normativa:, la nostra associazione ritiene questo comportamento molto grave, in considerazione del fatto, che già sono una cinquantina le richieste giacenti per nuove ricerche, queste autorizzazioni non riguardano solo una perforazione, ma chi la ottiene ha la priorità su territori molto vasti, di centinaia di Km^.
Prescindendo dal concetto che si continua a dire superata la fase di utilizzo dei combustibili fossili in favore delle fonti rinnovabili,-Fotovoltaico ed altro- ma si continua a legiferare e sostenerle; tante sono le problematiche apportate dallo sfruttamento del sottosuolo, dall’inquinamento di aria , acqua (di falda, ma anche del mare)subsidenza, e suolo stesso , alle alterazioni apportate sulle strutture geologiche.
Che le estrazioni di idrocarburi abbiano una stretta relazione con i terremoti, è assodato in ogni parte del Mondo, è tanto vero, che in Olanda le società estrattive, prima di iniziare le trivellazioni devono a loro spese mettere in sicurezza antisismica i fabbricati nell’area di alcune decine di Km dai pozzi, e se poi avvengono sismi, le spese della ricostruzione sono a carico delle stesse società, mentre in Italia, si continua ad affermare che le estrazioni con i terremoti non hanno niente a che fare, solita” melina” politica.
Chiediamo che la nostra Regione e tutti i politici del territorio regionale facciano azioni concrete per tutelare la vita di tutti, non vorremmo assistere tra qualche anno, alla ripetizione di ciò che è avvenuto nel 2012…!