FERRARA 05/02/20 – (LA REDAZIONE) LA GUARDIA DI FINANZA SCOPRE UNA RETE DI SOCIETA’ CREATE PER NON PAGARE LE IMPOSTE E AGGIRARE LE NORME SUL LAVORO E QUELLE DI NATURA PREVIDENZIALE.Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ferrara ha concluso una complessaattività investigativa dalla quale è emerso che una famiglia di imprenditori ferraresi, attivada anni nel settore dei servizi, aveva ideato un ingegnoso sistema per evitare di pagare icontributi previdenziali ed assistenziali agli oltre 30 dipendenti delle proprie aziende e perevadere le imposte per 1,6 milioni di €.Nel dettaglio, per non versare i contributi a carico dei dipendenti, gli imprenditori avevanocreato diverse società ad hoc, nelle quali gli operai, dopo essersi licenziati dalle vecchieaziende, venivano immediatamente ricollocati, non come “soci lavoratori”, ruolo di fattorivestito, ma come semplici “soci”, senza dichiarare lo svolgimento di alcuna attivitàlavorativa in azienda. In tal modo i nuovi soci non venivano iscritti nelle apposite“gestioni” istituite presso l’INPS per non versare i relativi contributi a carico dei “socilavoratori”. La creazione delle nuove società era stata studiata per superare la crisi dellevecchie aziende, che per sfuggire al pagamento dei debiti contratti per i mancativersamenti delle imposte e dei contributi, venivano spogliate di ogni bene. Solo grazie altempestivo intervento dei finanzieri, è stato possibile evitare che il sistema illecitoadottato producesse ulteriori effetti negativi, con la regolarizzazione, da parte delleaziende coinvolte nel sistema illecito adottato, dei rapporti di subordinazione instauraticon i rispettivi “soci lavoratori”.Le indagini eseguite dalla Compagnia di Ferrara hanno consentito di individuare ancheun ulteriore ingegnoso meccanismo fraudolento adottato dal medesimo gruppo. Insostanza, attraverso un illecito utilizzo dell’istituto del “distacco temporaneo dimanodopera”, alcuni dipendenti di un’azienda operante nel medesimo settore, e già instato pre-fallimentare, venivano “prestati”, in assenza di un effettivo interesse produttivoproprio da parte dell’azienda distaccante (mancava una specifica valutazione interessatadell’operazione posta in essere) e del requisito della temporaneità (il distacco è ammessosolo per brevi periodi), ad altra azienda del citato gruppo, così da consentire aquest’ultima di ottenere dalla “formale somministrazione di manodopera”, un doppiovantaggio: il risparmio dell’onere della contribuzione e la deducibilità totale del costoatturato per le prestazioni ricevute.L’attività si è conclusa con la scoperta di 3 aziende (due già esistenti più una nuova)“evasori totali”, 34 lavoratori irregolari, di cui 7 completamente in nero, accertando unmancato versamento all’erario di oltre 1,6 milioni di €. Le 3 persone responsabili dellafrode sono state denunciate alla competente Autorità Giudiziaria per violazione dellenorme che disciplinano il lavoro e per reati fiscali.