Cento, 18/10/2013 – Sono due le interrogazioni realizzate dal consigliere Paolo Fava sulla scuola elementare di XII Morelli e quella materna di Santa Liberata. Tutte indirizzate al sindaco di Cento e con richiesta di risposta scritta.
Sulla situazione della scuola di XII Morelli, Fava scrive: “Premesso che che dopo oltre un anno di permanenza di circa 200 bambini nei famosi container e dopo una ripresa dell’anno scolastico nelle medesime condizioni, genitori e non di XII Morelli richiedono di poter avere delle indicazioni precise sullo stato delle opere previste. Che – continua il consigliere – gli incontri svoltisi oramai in questi 16 mesi, nella piazza, nella Consulta o nel Teatro di XII Morelli, hanno portato a date, informazioni, recepite come veritiere e dimostratesi purtroppo non veritiere”.
Tutto ciò premesso per sapere:
- Il terreno su cui dovrebbe essere costruito il plesso scolastico di XII Morelli è già di proprietà del Comune?
- Quali sono i tempi previsti per l’avvio e la conclusione dei lavori di consolidamento?
- Quando verrà aperto il bando per la costruzione del plesso e quando si ritiene che lo stesso possa essere completato?
- E’stata verificata – e attraverso quali modalità – la possibilità di ricercare un nuovo terreno per la costruzione, magari con minori problematiche, così da “risparmiare” i 700.000 euro di consolido terreno?
Diversa, invece, la vicenda a Santa Liberata. Fava ha realizzato una lunga premessa riguardo ad un tema delicato. “Premesso che – ha scritto il consigliere – il dipartimento di Igiene Pubblica dell’AUSL ha effettuato un sopralluogo presso i locali della Scuola Materna di via S. Liberata a Cento, a seguito di un esposto di alcuni genitori per la presenza di topi.
Che dal suddetto verbale del 16 settembre si evince, fra le altre, che:
- è stata rilevata la presenza di escrementi di ratti (e addirittura la presenza di trappole a colla all’interno dell’edificio, nonché trappole ad esca nel perimetro);
- i locali sono stati adibiti a Scuola Materna senza aver fatto alcuna modifica strutturale rispetto alla precedente destinazione ad Asilo Nido né alcuna manutenzione straordinaria (stuccatura, tinteggiatura);
- per alcuni locali non era nemmeno stata fatta la pulizia ordinaria;
- che i servizi igienici non erano adatti per una scuola materna.
Che l’AUSL prescriveva pertanto:
- l’immediata pulizia dei locali, nonché la tinteggiatura e stuccatura;
- l’allontanamento degli arredi inutilizzati;
- il fissaggio degli armadietti/mobiletti a parete o pavimento;
- un immediato piano di derattizzazione e disinfestazione;
- l’adeguamento dei locali ai sensi di quanto previsto in materia di edilizia scolastica.
Inoltre il Dipartimento di Igiene Pubblica ha dichiarato di non aver elementi sufficienti per esprimere una valutazione complessiva in merito alla trasformazione da Nido a Materna, in quanto il Comune avrebbe operato senza una richiesta preventiva”.
Tutto ciò premesso per sapere: “Se alla data odierna sono stati fatti tutti gli interventi prescritti, per quale motivo, al momento della decisione di destinare l’Asilo Nido a Scuola Materna, non si è chiesta una valutazione preventiva al Dipartimento di Igiene Pubblica“, ha concluso Paolo Fava.
La redazione