Ritorna L’Uomo Gatto alias Gabriele Sbattella a “TaccuinoCenteseWebTv”

L’ Uomo Gatto alias Gabriele Sbattella ai giorni nostri in versione cronista sportivo allo Stadio Loris Bulgarelli di Cento

A tu per tu con…. Gabriele Sbattella   Il mitico “Uomo Gatto” di Lorenzo Sacquegna

Nato il 7 Novembre 1971 a Sant’Elpidio a Mare (FM), Gabriele  Sbattella è famoso come l’Uomo Gatto, il re dei campioni di “Sarabanda”. Dopo aver terminato gli studi ha iniziato a lavorare come animatore turistico in alcuni villaggi italiani (dalla Toscana all’Emilia Romagna). Il giorno che, però, gli ha cambiato la vita è stato il 12 Novembre 2002 quando è apparso per la prima volta in tv, come concorrente a “Sarabanda” dove è rimasto per 3  mesi consecutivi,  entrando nel cuore di tutti i fan della trasmissione. Taccuino Centese ha reincontrato Gabriele Sbattella.  Ciao Gabriele, ci risentiamo dopo la famosa intervista video, che e’ ancora la piu’ vista (oltre 6.000 visite eil trend e in costante crescita) di Taccuino Centese Web Tv. cos’e’ successo nel frattempo? Ciao Larry e ciao a tutti gli amici di Taccuino Centese. Cosa è successo nel frattempo ? Che mi sono trasferito qui per vivere insieme alla mia fidanzata Myra di cui sono innamoratissimo. Dopo un’esperienza di lavoro negativa (non facciamo nomi ma chi vuol capire capisca) e la ricerca di un nuovo lavoro sembra adesso che si stiano aprendo spiragli. La mia intervista è ancora la più cliccata ? Mi fa molto piacere. Ormai da quanto sei nel mondo dello spettacolo? Avevo cominciato come animatore turistico nel lontano 1999, poi l’esperienza televisiva tre anni dopo nata per caso e che mi ha fatto conoscere in tutta Italia e non solo. Il tuo lavoro ti porta spesso a viaggiare. Quanti luoghi hai visitato? Quando facevo le serate ho girato l’Italia del centro-nord, tantissimi posti, migliaia di chilometri macinati. Adesso sono testimonial ufficiale nazionale di un gioco chiamato “Siladò la soluzione” che ricalca Sarabanda. Stiamo progettando di arrivare in Emilia Romagna. Quale settore preferisci, dj o giornalista? Tutti e due. La tua popolarita’ inizia con la trasmissione sarabanda, chi ti chiamo’ per la prima volta uomo- gatto? Fu una cosa che decidemmo di concerto io, Enrico Papi e i tre autori Pietro Gorini, Alfredo Morabito e Nicola De Feo. Per quante giornate sei stato campione? Tre mesi, circa 80 puntate. Sono il terzo campione più longevo della storia del programma. E niente non è.  Rivedendo qualche puntata in qua e la’ sul digitale, che effetto ti fa? Sicuramente un bell’effetto. Posso dire che grazie a quelle puntate è cresciuta la popolarità della mia pagina ufficiale facebook Uomo Gatto Fan Club (facebook.com/uomogattoofficialfanclub) Come’ cambiato il quiz televisivo da sarabanda ad oggi? Diciamo che c’è stata una sorta di evoluzione per lo show all’interno del quiz. Un esempio lampante è il programma di Paolo Bonolis “Avanti Un’Altro” al quale partecipai come ospite nel 2011. Il programma di Bonolis ha segnato una sorta di rottura dei canoni classici del quiz. Basti pensare al gioco finale dove per vincere bisogna dare la risposta sbagliata. E ciò viene premiato da ascolti record. Torniamo a Cento, per la prima volta dopo tanti anni senza carnevale, cosa ne pensi? Il fatto di non vedere il Carnevale mi rattrista molto. Prima di venire qui avevo sentito parlare di questa grandiosa manifestazione in tv, alla radio, sui giornali. Poi grazie alla mia fidanzata Myra ho avuto l’opportunità di viverlo in prima persona salendo su uno dei carri. E’ stata un’esperienza unica il vedere tante persone che si divertono così come vedere tanto lavoro ma soprattutto tanto amore e tanta passione da parte di tutte le associazioni che lavorano alla costruzione dei carri. Cosa ti ha copito di piu’ della nostra citta’? Cento mi piace moltissimo. Mi trovo molto bene. Ed è anche facile girarla a piedi o in bicicletta. Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti di spettacolo? Vedi, è una caratteristica della mia persona (o personaggio che dir si voglia) non elemosinare spazi alla radio, in TV, sui giornali. Se mi chiamano vado. Viceversa sto bene dove sto.