Il fatto – Stamattina davanti alla sede provvisoria del comune di Cento, la Pandurera, si è svolta una manifestazione indetta dai genitori i cui figli, la maggioranza proviene dalle Pascoli, sono costretti ad andare nella nuova scuola di Corporeno. Il volantino, fatto circolare prima di oggi, recitava il seguente testo: “Noi cittadini di Cento abbiamo diritto ad una nostra scuola a Cento. Mercoledì 8 maggio siete tutti invitati alle ore 9 a partecipare davanti alla Pandurera alla protesta sui diritti dei nostri bambini per riavere una struttura scolastica a Cento. Non dobbiamo essere obbligati a pagare un trasporto. Non è stata una scelta nostra andare a Corporeno. Vi aspettiamo numerosi (mamme, papà, zii, nonni, ecc). L’unione fa la forza“.
La manifestazione – Puntualmente, i cittadini si sono presentati in un gruppo nutrito davanti alla Pandurera e Piero Lodi, sindaco di Cento, con altri assessori, ha affrontato con loro una lunga discussione durata ore. La discussione doveva svilupparsi sul fatto che gli alunni, per raggiungere la scuola, devono pagare il trasporto, circa 45 euro mensili. Per i genitori è un qualcosa di sbagliato far pagare questo servizio perché, come si legge nel volantino, non è stata una scelta loro andare a Corporeno. Nemmeno Cento, però, si è potuta scegliere il grado di magnitudo del terremoto.
Durante tutto l’arco della manifestazione e della discussione fra amministrazione comunale e cittadini, ci sono stati anche momenti di leggera tensione. I contenuti non sono rimasti solo sulla tematica principale, cioè il pagamento del trasporto, ma si è passati anche a discutere su come è stata costruita la scuola di Corporeno, sui presunti interessi di qualcuno dietro all’opera e via dicendo. I manifestanti hanno anche intonato in faccia al sindaco “Vogliamo la scuola a Cento, vogliamo la scuola a Cento” ed è così che Lodi ha pensato di lasciare la manifestazione stizzito per farci ritorno subito dopo.
Conclusioni – Commentare certe cose è sempre difficile, l’amministrazione comunale si trova a dover fronteggiare un’emergenza totale che nessuno si aspettava. I danni, solo a Cento, sono stati sull’ordine delle 250 milioni di euro. Sbagliato agire per ideologia, come è sbagliato agire secondo istinto o rabbia senza pensare che per ricostruire ci vogliono soldi e anche un comune, se non aiutato come si deve dagli organi sopra di lui, non li può creare dal nulla.
La Redazione