Per l’angolo dedicato alle interviste musicali, in questa occasione Taccuino ha incontrato il musicista centese Ricky Roma. Classe 1976, Ricky Roma inizia ad avvicinarsi alla musica (grazie al nonno professore di violino) all’eta’ di 11 anni, studiando il sassofono. Questo dura pochi mesi perché la sua vera grande passione è la batteria. Inizia gli studi con il maestro Marco Barbieri, presso il circolo pievese di Musica Moderna, sito a Pieve di Cento (Bo). Successivamente vince una borsa di studio per entrare al Centro di Formazione Musicale di Bologna, dove ottiene due diplomi. Continua gli studi con il batterista Lele Veronesi (G.Gaynor, R.Cocciante, Mediaset, P.Pravo) e soprattutto con il maestro Mauro Gherardi (V.Rossi, E.Ramazzotti, A.Oxa, P.Conte, ecc). Nel 96-97 ottiene un diploma statale di insegnante di batteria conseguito al Training Project to the World Music, corso a numero chiuso (4 posti), della durata di 18 mesi, tenutosi a Bologna. Curiosità: nel ’95 suona in Piazza San Pietro in Vaticano, di fianco al Papa, con 37000 persone, in occasione di un raduno nazionale dei giovani. Da 12 anni consecutivi è il batterista ufficiale di Umberto Tozzi.
1- Non ci sentiamo da un po’ Ricky. Cosa hai combinato in questo periodo?
Suonato suonato suonato!!!! Diciamo che gli anni passano e io non me ne accorgo, mi tengo sempre impegnato.
2- Prosegue naturalmente la tua collaborazione con Umberto Tozzi. A quanti anni sei arrivato?
Il 2013 è per me il dodicesimo anno consecutivo, mi sembra di essere entrato nella band 2 anni fa.
3- Con lui quanti concerti hai fatto?
Non li ho contati, ma siamo nell’ordine dei 600!
4- Ricordi un episodio particolarmente divertente?
Bhè, avrei un aneddoto divertente per ogni data passata in giro, ma le più belle rimangono quelle da “infarto”, quando ho perso l’aereo….eccezionali! Una volta ero a letto beato, quando mi suona il campanello, era mia sorella: RICKY!!!!! L’AEREOOOOOOOOOO!!!! Il battito cardiaco è sceso istantaneamente a un battito al minuto e con un’intensità micidiale!!!! Io rispondo: MA CHE ORA E’???? le 10!!!!! …..partiva alle 10!!!!!!!! HAHAHAHA!!!
5- Tra le tue tante iniziative musicali di successo il tributo a Michael. Come sta andando questa esperienza?
Partita quasi per gioco, ora è la tribute band ufficiale italiana al re del pop! Abbiamo suonato ovunque, e la richiesta è ancora molto alta….i brani di Michael sono immortali, e la grande passione che ci metto, anche assieme al mio staff, fa si che il cocktail sia micidiale! Ma poi tu ci hai visti, e sai bene di cosa parlo!!
6- Difficilissimo scegliere la scaletta per un appassionato. Come la preparate?
Bhè, innanzitutto non devono mancare mai le hit più famose, poi, stagione dopo stagione, andiamo a sostituire o a riarrangiare brani sempre molto conosciuti, ma magari un po più di nicchia, in modo da accontentare i fan che ci seguono che eventualmente sono un po più stanchi di altri di sentire le solite hit che ancora oggi passano per radio, tv ecc.
7- Sarete nelle vicinanze di Cento prossimamente?
Macchè! Come si suol dire non si è mai eroi in patria!!! Purtroppo in zona suono molto di rado, anche se esibirmi più spesso mi piacerebbe molto, per la gioia di amici e parenti che per ovvi motivi, raramente si spingono lontano per vedermi. Il concerto più vicino sarà il 29 giugno in piazza Roma a Riccione, per l’evento annuale “Ciao Michael”, assieme al fan club ufficiale italiano Michael Mania, si prevede un’affluenza di circa 20000 persone. Non male per una tribute band.
8- Continui naturalmente nell’insegnamento. In quali luoghi?
Certamente! Insegno da 18 anni al Circolo Pievese di Musica Moderna a Pieve di Cento (Bo), e da 10 anni presso la scuola Perti di Crevalcore (Bo). Ho insegnato anche in molte altre scuole, fra cui le elementari di XII Morelli (Fe), ma gli impegni sono davvero tanti e quindi passo la palla ai miei allievi più meritevoli, che vogliono intraprendere la mia stessa strada.
9- Qual è il tuo giudizio sui talent show? Ultimamente ce ne sono tanti, forse troppi!
Bhè, io non sono un gran estimatore di quel tipo di programma. Il discorso sarebbe lungo e complesso, comunque, generalizzando, penso che innanzitutto stiano massacrando il talento degli artisti italiani. Si parla ovviamente dei cantanti perché un talent sui batteristi durerebbe 10 minuti e poi tutti cambierebbero canale. Massacrando nel senso che, o passi e vinci uno di quei programmi, (con chissà quali sotterfugi), o puoi cambiare mestiere, tanto le major italiane ormai spingono per la maggior parte artisti provenienti da quel giro. Non c’è più uno straccio di investimento sui talenti che, come una volta, si presentavano con un demo fatto in casa e speravano di essere ricevuti ecc ecc. Ora, la massima aspirazione di un giovane cantante è partecipare alle selezioni di un talent show. Se non vieni preso, ti deprimi. Qualcuno diceva che queste trasmissioni sono un’autentica fabbrica di futuri depressi, io sono pienamente d’accordo! Perché? Perché c’è da sperare di durare un bel po’ di tempo nello show business, sennò fai la fine di quelli che fanno un singolo e poi spariscono, li ritrovi nelle cliniche a farsi curare dalla depressione. Si insegue troppo il successo televisivo e radiofonico, prima ancora di pensare al contenuto di quello che si fa. Come ti dicevo, il discorso sarebbe davvero lungo e complesso…
10- Nel panorama centese ci sono musicisti interessanti, anche emergenti?
Assolutamente si! Porto l’esempio di un mio allievo, ma soprattutto un caro amico, che, come me, si è rimboccato le maniche e passa la giornata a studiare e a diventare sempre più bravo. Ha poco più di vent’anni, e quando posso, faccio il suo nome! Se lo merita! Come lui, ne ho avuti tanti altri, che ho seguito personalmente, e che hanno intrapreso la professione, arrivando a partecipare a tournè importanti, anche all’estero. Avendo una scuola, mi capita spesso di tenere d’occhio gli allievi, e in giro c’è gente che si prepara alla grande! Proprio per questo, soffro quando uno di questi, magari non viene neanche ascoltato ad un’audizione. A volte passano artisti che hanno un millesimo della preparazione e del talento di altri, non c’è una regola! Allo stesso tempo è una grande soddisfazione seguire un allievo dai rudimenti alla professione, ed è bello quando vieni chiamato anche solo per una parola di conforto in un momento difficile sia artisticamente che umanamente parlando.
11- I pochi ritagli di tempo libero a cosa li dedichi?
Assolutamente a mia moglie e a mio figlio. In certi periodi dell’anno, mi ritrovo spesso con la valigia in mano, lontano da casa. Per fortuna che in giro c’è il WiFi, appena posso sono in video chiamata con i miei cari.
12- Per suonare la batteria ai tuoi livelli quanta passione occorre ?
TANTA! Ma soprattutto tanto sacrificio! Occorre studiare molto scegliendo un bravo insegnate, che abbia esperienza e che possa trasmettere, oltre che salde basi, anche l’esperienza, che spesso è più importante della preparazione e che non si trova sui libri. Consiglio vivamente di evitare gli insegnanti non qualificati, che non abbiano fatto una buona dose di concerti in giro per l’Italia e per il mondo, solo così puoi riportare in aula, l’energia che raccogli ai concerti. Va ricordato che, anche un bimbo di pochissimi anni di età, potrebbe essere un autentico “fenomeno” in futuro. Sta nei genitori capire e stimolare le attitudini, ma sta anche in un buon insegnante far venire fuori l’arte al 100%. Un maestro non preparato, potrebbe tranquillamente “tagliare le ali” a un futuro Mozart, facendogli passare la voglia, invece di entusiasmarlo lezione dopo lezione. Si passano sempre momenti difficili, in cui quello che si sta studiando sembra un qualcosa di irraggiungibile, sembra di non potercela fare. In realtà, sono solo blocchi mentali che un buon insegnante deve essere in grado di riconoscere e di far trovare la strada giusta. Io ho avuto la fortuna di avere dei grandi maestri, che hanno costruito un percorso su misura attorno alle mie capacità, facendo uscire la mia personalità musicale, e rendendomi il percorso stimolante e intrigante.
13- Come procederà per Ricky Roma il 2013?
Bhè, il calendario nonostante la grande crisi è già abbastanza pieno di impegni, mi ritengo molto fortunato, anche se credo che la fortuna uno se la costruisce col sudore, quindi sicuramente all’insegna della musica…come sempre!
di Lorenzo Sacquegna