CENTO (FE) 09/07/23 ( NOTA STAMPèA) – GLIFOSATO: L’EFSA DÀ IL VIA LIBERA AL RINNOVO. LA SODDISFAZIONE DI MANCA !
Al termine delle proprie valutazioni sull’impatto del glifosato, l’EFSA
(l’autorità europea sulla sicurezza alimentare) ha comunicato di non avere
individuato alcuna area di preoccupazione critica in relazione al rischio che esso
comporta per l’uomo, gli animali o l’ambiente. Ora spetta alla Commissione
UE elaborare una proposta per gli Stati membri sull’utilizzo della sostanza, la
cui autorizzazione è in scadenza il 15 dicembre prossimo. Proposta che dovrà
prendere atto delle evidenze scientifiche raccolte da EFSA. Il parere
dell’autorità era atteso nel luglio dell’anno scorso, slittato a luglio 2023 per via
della mole della documentazione raccolta e valutata. In una nota l’autorità
informa di aver ricevuto 368 risposte nell’ambito della consultazione pubblica,
e 2400 commenti, pervenuti da esperti che operano negli stati membri dell’Ue.
Il dossier prodotto, alla base del parere, supera le 3mila pagine. Anche l’agenzia
europea per le sostanze chimiche (ECHA), un anno fa, era giunta alle stesse
conclusioni dell’EFSA, affermando che la valutazione dei pericoli posti dal
glifosato non soddisfa i criteri scientifici che ne giustifichino la classificazione
come sostanza cancerogena, mutagena o reprotossica.
«Siamo soddisfatti di questa ulteriore conferma – sottolinea il presidente di
Confagricoltura Ferrara Francesco Manca –. Finalmente, dopo tante discussioni
è stato messo nero su bianco il fatto che il glifosato non crea danni e può essere
utilizzato tranquillamente in agricoltura. Il fatto che questa attenta analisi, che
ha riguardato numerosi aspetti del prodotto e del suo ambito di utilizzo, sia stata
eseguita da un organismo così autorevole e sopra le parti dovrebbe, una volta
per tutte, chiudere ogni discussione sul glifosato. Vorrei aggiungere – conclude
il presidente Manca – che si tratta di un prodotto molto utile nel ciclo
dell’agricoltura rigenerativa. Proprio questa tecnica è la più auspicata per
l’agricoltura del futuro in virtù delle minime lavorazioni che richiede, con
conseguente risparmio di carburanti, dell’aumento di sostanza organica dei
terreni e del sequestro di carbonio dall’atmosfera».