CENTO (FE) 21/03/24 ( NOTA STAMPA) FABIO BERGAMINI (LEGA ) : << RIFUNZIONALIZZARE LE STAZIONI NON RESTI IN UNA LISTA D’INTENTI. DOGVE POSSIBILE, PERSEGUIRE ACCORDSI CPON COMUNE E PRIVATI>> LA RISPOSTA ALL’INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE LEGHISTA !
La crociata per rendere nuovamente funzionali le stazioni dei treni era partita da Portomaggiore, ma l’azione è proseguita in Regione, dove il consigliere leghista Fabio Bergamini ha ottenuto un impegno concreto da parte dell’assessore ai Trasporti, Andrea Corsini: «Abbiamo capito che le risorse che la Regione mette a disposizione per gestire il mantenimento degli spazi di sosta, la manutenzione di pensiline e piccole fermate non bastano più. Crediamo – dice l’esponente del Carroccio – che il trasporto pubblico dovrebbe essere prioritario, come la Sanità e la Scuola. Tuttavia, se si profilano soluzioni che includono comuni e privati nella gestione degli spazi di attesa, questo potrebbe comunque andare nella direzione della prevenzione, rispetto ai fenomeni di degrado». Le parole dell’assessore Corsini, in replica ad un’interrogazione presentata nelle scorse settimane da Fabio Bergamini, prefigurano: «Una gestione mista delle stazioni, che potrebbero essere affidate agli enti locali per svolgere anche le loro attività, oppure ad associazioni no-profit e attività commerciali. A Bondeno – ricorda Bergamini – il bar che si trova all’interno dei locali della stazione svolge una pregevole funzione anche di gestione dell’immobile». Per Portomaggiore l’impegno dell’Emilia-Romagna è quello di creare «nuove pensiline, cestini e bacheche», per tornare ad un maggiore decoro; mentre per Codigoro il tutto è attualmente congelato, in attesa che si completino le procedure per i nuovi apparati e l’elettrificazione del tracciato. «Rimane prioritaria la sicurezza delle nostre stazioni. Vorremmo, però, che la Regione rivedesse alcune delle sue politiche, responsabili del superamento delle fermate nei piccoli paesi, come a Zerbinate – ricorda Bergamini –. Dove abbiamo chiesto più volte una sperimentazione che preveda “fermate a chiamata”, come già avviene in Francia».