FERRARA – CONFAGRICULTURA FERRARA VICINA AGLI AGRICOLTORI ROMAGNOLI. SCATTA LA SOLIDARIETA’!
DALLE ANTICHE TERRE DEL GUERCINO E DI PARTECIPANZA I BUONI FRUTTI DELLA TUA – info@anticheterredelguercino.it
C’è un grido d’allarme, neppure tanto velato, che agita in queste settimane le campagne romagnole del
Ravennate, dal litorale fino alle aree collinari, e lambisce anche la parte sud del Ferrarese, in particolare il
territorio comunale di Argenta.
“Vogliamo Ripartire” è infatti uno degli slogan del sit in, predisposto congiuntamente ieri (ndr; lunedì 8
luglio) da Confagricoltura Ravenna, Confederazione Italiana Agricoltori – Romagna, Confederazione
Produttori Agricoli – Ravenna, Associazione Liberi Produttori Agricoli – Terra Viva Cisl , Lega Coop
Romagna e Associazione Generale Cooperative Agricole in un fondo agricolo in località Pieve Ponte, nel
Faentino.
In ballo, come dai comunicati congiunti, vi sono tuttora le richieste di ristoro avanzate dalle aziende e dalle
cooperative agricole all’indomani della duplice alluvione del maggio 2023, il lungo percorso procedurale
delle istanze avviate, non sempre confacenti all’esatta problematicità, l’agricoltura semi bloccata nell’area
collinare con vigneti e frutteti ancora prigionieri degli smottamenti.
Più di un centinaio le persone presenti al presidio – circondate da una sessantina di trattori e dalle bandiere
multiformi delle sei sigle presenti dislocate nell’area –, numerose le autorità locali presenti, anche dei
maggiori centri, che hanno voluto far fronte comune a sostegno della causa.
Confagricoltura Ferrara vi ha partecipato al presidio con una nutrita delegazione: in testa il presidente
Francesco Manca e Claudia Guidi, una dei tre vice, oltre a funzionari e tecnici. Notato anche Nicola
Gherardi, ferrarese, e membro della Giunta nazionale di Confagricoltura. “Occorre chiudere al più presto
questa pagina negativa del maggio 2023 – ha sostenuto il presidente Manca – tra l’altro anche il territorio
provinciale, in particolare, il Comune di Argenta ha risentito degli effetti dell’alluvione. È necessario che
tutte le istituzioni compiano ora il loro lavoro, per accelerare l’iter dei ristori promessi. C’è bisogno peraltro
di una manutenzione del territorio efficace per non trovarci nelle medesime condizioni del 2023, in caso di
avversità climatiche sempre più all’ordine del giorno: noi dobbiamo concentrare la nostra attenzione sullo
stato degli alvei dei nostri torrenti e dei nostri fiumi affinché non si verifichino più catastrofi come quella
dell’anno scorso. È giunto il tempo di voltare pagina in tempi certi e veloci”.
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