FERRARA, 07-08-’17. (UFF STAMPA LEGA NORD ) «Le dichiarazioni di Tiziano Tagliani, del tipo “O io o il sindaco Zanardi, nel Pd” dimostrano che esiste un divario evidente tra la classe politica del Partito Democratico e chi si trova a dover affrontare i problemi del territorio. Sindaci di diverso colore, in modo trasversale, dicono quello che i nostri amministratori denunciano da tempo. Meglio tardi che mai.» Il capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri, certifica una spaccatura ormai evidente: non solo tra le varie anime del Pd, ma anche tra la realtà e i palazzi, dove si è arroccata la classe dirigente del partito di Renzi. «Quello che sindaci di diverso colore stanno manifestando è il disagio provocato da una situazione insostenibile – sottolinea Fabbri –. I nostri amministratori lo stanno dicendo da sempre e qualcuno, ultimamente, ci sta dando indirettamente ragione. Noi diciamo un secco “no” a questo modello di “accoglienza”, con l’arrivo di richiedenti asilo che sono poi potenziali “clandestini” nelle comunità locali.» Il problema, dice Fabbri, è tanto più evidente per chi si trova ad amministrare i territori, ed i problemi quotidiani vissuti dai cittadini. In nome di un “business” come quello dell’accoglienza diffusa e delle cooperative che gestiscono gli immigrati, qualcuno sta calpestando tutto questo. «Tagliani – attacca Fabbri – dimostra di essere miope di fronte ai problemi dei cittadini. Basta con l’arrivo continuo di migranti. Quando il prossimo anno saremo al Governo del Paese, ci sarà il cambiamento di rotta che tutti attendono, ed anche quando amministreremo Ferrara, nel 2019, la gente si accorgerà cosa vuole dire occuparsi delle cose quotidiane e far tornare la città a “misura di persona”.»