Un cast esplosivo per il più classico dei triangoli: lui, lei, l’altra. Antonio Cornacchione, Max Pisu insieme a Laura Curino e Rita Pelusio danno vita a “Pigiama per Sei” uno spettacolo lieve, veloce e divertente che non rinuncia a fare uno spaccato impietoso della vacuità dei rapporti personali nel pieno degli anni ’80 – quando il testo è nato – e che si riscontra spesso anche oggi. Noto per aver scritto “vaudeville moderni” di successo, Marc Camoletti offre un meccanismo perfetto: tra equivoci e risate, lo spettatore si appassiona e involontariamente si immedesima nei personaggi costretti a interpretare ruoli diversi a seconda di quali siano le persone presenti nella stanza.
L’appuntamento, inserito nel cartellone della PROSA della ST 21/22, è per venerdì 21 gennaio p.v. alle ore 21 presso il Teatro Pandurera di Cento.
051.6843295 – biglietteria@
www.fondazioneteatroborgatti.
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Il più classico dei triangoli: lui, lei, l’altra. Che diventa un rombo, nel momento in cui si scopre che il vecchio amico, invitato dal marito per fungere da alibi durante l’incontro clandestino con l’amante, è a sua volta l’amante della moglie.
Ma la figura diventa un poligono complesso, allorché la cameriera mandata da un’agenzia, complice il destino beffardo che vuole che porti lo stesso nome, viene scambiata per l’amante del marito dall’amico, ma è costretta a interpretare il ruolo di amante di quest’ultimo agli occhi della moglie, che è ovviamente gelosa, ma non può svelarsi finché…
Finché ognuno è costretto interpretare un ruolo diverso a seconda di quali siano le persone presenti nella stanza, in un crescendo turbinante di equivoci e risate. Pigiama per sei è il tipico meccanismo perfetto.
Un testo in cui lo spettatore si appassiona, immedesimandosi involontariamente, per capire come i vari personaggi riusciranno a trovare soluzioni a situazioni che diventano via via più intricate, fino allo scioglimento dovuto all’arrivo di un ulteriormente inaspettato (e pericoloso) deus ex machina. Il lavoro di Marc Camoletti, noto per aver scritto esilaranti ‘vaudeville moderni’, portati al successo da grandi interpreti (a partire dal Boeing boeing cinematografico di Jerry Lewis e Dean Martin), presenta un affiatato cast corale ed inedito.
Uno spettacolo lieve, veloce, divertente, che non rinuncia però a fare uno spaccato impietoso della vacuità che caratterizzava i rapporti personali nel pieno degli anni ’80 in cui il testo è nato, ma che non è migliorata ai nostri giorni.