CENTO (FE) 07/08/22 ( NOTA STAMPA) DOPO IL RAID DI VENERDI’ SCORSO DI GALLERANI CHE HA BLOCCATO GLI UFFICI DELLA PARTECIPANZA AGRARIA DI CENTO PER ALCUNE ORE, ARRIVA LA NOTA STAMPA DELLA MAGISTRATURA CHE LE RIMANDA AL MITTENTE LE ACCUSE E SOTTOLINEA NELLA NOTA, COME, LA MAGISTRATURA DELLA PARTECIPANZA SIA PALADINA DELLA LEGALITA’ E DELLA TRASPARENZA!
L’occupazione della sala consigliare della Partecipanza Agraria di Cento, da parte di un consigliere,
impedendo di fatto che si potesse svolgere la regolare attività amministrativa, è un fatto di una
gravità assoluta, che come Magistratura dell’Ente non possiamo che condannare. Questa azione
illegale, tant’è che sono dovuti intervenire i carabinieri, dimostra come per Gallerani Mirco il
rispetto delle regole del gioco sia un optional da esercitare a proprio piacimento. E’ facile riempirsi
la bocca di belle parole. Più difficile mantenere comportamenti rispettosi della dignità di quegli
amministratori che nel bene o nel male si spendono per amministrare l’Ente. Si può non essere
d’accordo con il nostro operato, ci mancherebbe, ma non ci si comporta come ha fatto il consigliere
Gallerani. Occorre dire che come Magistratura, non siamo scesi a patti con chi usa l’illegalità come
cifra del proprio agire. Semplicemente, onde impedire che la situazione potesse precipitare,
abbiamo deciso di riunirci d’urgenza e convocare il Consiglio in settembre, come avevamo già
deciso all’interno della maggioranza. Mancava la data esatta perché si stavano definendo i vari
punti da portare in discussione. Come chiunque ha potuto leggere dai verbali della Magistratura,
prima di convocare il Consiglio attendavamo la relazione del legale a cui ci siam rivolti, per capire
se un paio di consiglieri sono in conflitto di interesse e quindi incompatibili con la carica di
amministratori che ricoprono. Non ci sono cose oscure. Non ci sono doppi o tripli fini.
Semplicemente, come a più riprese ribadito, con l’entrata in vigore della legge del 2017, la Regione
non è più l’Ente tutorio della Partecipanza. Occorre quindi che sia l’Ente stesso ad
autoregolamentarsi. Ma alcuni consiglieri preferirebbero continuare a fare “quello che si è sempre
fatto”, anche intraprendendo azioni illegali. Legalità che invece la Magistratura intende far
rispettare, essendo organo deputato al controllo delle violazioni delle norme statutarie e alla
conseguente applicazione delle sanzioni nei confronti dei Consiglieri che le violano, senza
distinzione alcuna. Non per questo ci demoralizziamo. Impegnandoci, pur con tutti i nostri limiti,
nel governare una realtà, la Partecipanza, che ha una potenzialità inespressa enorme e che vogliamo
valorizzare.
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