CENTO (FE) 19/01/23 ( NOTA STAMPA) “AVANTI CENTO” RACCOGLIE LE LAMENTELE DI TANTI CITTADINI PREOCCUPATI PER L’OSCURITA’ DEL CAPOLUOGO E DELLE FRAZIONI CHE CREA DISAGIO E SENSO D’INSICUREZZA…BEATRICE CREMONINI CAPOGRUPPO “AVANTI CENTO” NEL CONSESSO CIVICO CENTESE SI FA CARICO DELLE PREOCCUPAZIONI DEI CITTADINI!
Avanti Cento in questi giorni è stata contattata da cittadini, commercianti e dalle associazione di categoria che si lamentano dell’oscurità del capoluogo e delle frazioni a causa della decisione dell’amministrazione comunale di posticipare e ritardare l’accensione dell’illuminazione pubblica.
Il Sindaco ha disposto le misure per contrastare i rincari in bolletta anticipando di 60 minuti lo spegnimento mattutino dei lampioni e posticipando di 30 minuti l’accensione serale .
Vero è che esiste una delibera regionale sull’inquinamento luminoso ma occorre il buon senso nell’applicare le normative. La Regione non ha dato orari perentori per l’accensione/spegnimento anzi prevede un ritardo massimo dell’accensione o un anticipo massimo dello spegnimento preferibilmente pari a 20 minuti. La decisione spetta pertanto ad ogni amministrazione in base alle esigenze del territorio.
Una scelta, quella del primo cittadino incomprensibile, che sacrifica la sicurezza dei cittadini, con rischio dell’aumento della microcriminalità per risparmiare in bolletta.
Chi circola per le strade per recarsi o rientrare dal lavoro, chi va a scuola nonchè l’utenza degli esercizi commerciali si trova in una situazione si oscurità a danno della propria incolumità.
Di poi non condivisibile la decisione avvenuta con ordinanza nel 17.01.2023 ove si il Sindaco rivede la fascia oraria di illuminazione riportandola alla normalità solo per alcune vie del centro storico.
L’Amministrazione deve ricordare che non solo il centro storico è il seno produttivo del nostro territorio, esistono numerose attività al di fuori dello stesso sia nel capoluogo che nelle frazioni che vanno tutelate e sostenute. Non ci deve essere differenza tra il centro storico e le altre aree.
Pur comprendendo l’esigenza del risparmio energetico e del risparmio sulle bollette riteniamo che certe scelte di bilancio non possono ricadere sulla sicurezza dei cittadini, sulle attività produttive ed esercizi commerciali del territorio.
La luce è un servizio pubblico, tutti la pagano e tutti devono godere dello stesso servizio.
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