CENTO 03/11/22 ( DI MARCO RABBONI) – LA TORRE DI KENZO S’ILLUMINA DI BELLO: FABIO BERGAMINI (LEGA) << L’ASSEMMBLEA LEGISLATIVA VETRINA DEI TALENTI DEL TERRITORIO, OMAGGIO A ODOACRE, ED ALL’ARTE DEL MOSAICO >>
Dagli “Animali senza fattoria” di Gianfranco Averi, alle fotografie “anemiche” dei paesaggi rurali del bondenese Stefano Tassi, passando per le mostre aperte ufficialmente in mattinata, dal titolo: “Georges Mathieu: omaggio a Odoacre, storie e immagini di un mosaico rivoluzionario” e ” Con il mosaico, contemporaneità a Ravenna e dintorni”. L’arte si è presa definitivamente un suo spazio, all’interno dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, seguendo un programma che intende valorizzare gli artisti locali, allestendo personali, installazioni e teche negli spazi che sono normalmente teatro della vita politica regionale. «Il nostro intento è promuovere opere che rimarrebbero circoscritte alla fruizione di un pubblico di addetti ai lavori e appassionati, facendo degli spazi dell’Assemblea un luogo aperto ai visitatori e alle scolaresche», dice il consigliere regionale della Lega, Fabio Bergamini, che dall’Ufficio di Presidenza sta seguendo una serie di progetti culturali inerenti la cultura del ‘900. Questa volta, l’omaggio dell’Assemblea Legislativa è volutamente rivolto ad un genere particolare, in una ideale “partnership” con la settima edizione della Biennale del Mosaico di Ravenna, che ha visto la presenza all’inaugurazione del direttore artistico, Daniele Torcellini. Con lui, al taglio del nastro, c’erano il direttore generale dell’Assemblea Legislativa, Leonardo Draghetti, l’assessore alla cultura ravennate, Fabio Sbaraglia, i curatori Gloria Evangelisti e Sandro Malossini delle due mostre a tema, assieme a Roberto Pagnani, che ha messo a disposizione opere del suo importante archivio. Nel dettaglio, la mostra dell’artista francese Georges Mathieu, che contiene opere mai esposte al pubblico, realizzate nel 1959, ha il merito di avere avvicinato la pratica esecutiva del mosaico al linguaggio impulsivo e gestuale della tecnica pittorica. «Rinunciando completamente all’uso del cartone preparatorio per non togliere spontaneità all’atto creativo – ricorda Fabio Bergamini – per una scoperta del processo esecutivo con foto inedite in grado di colpire e coinvolgere chi visiterà la mostra. Dove, tra le altre curiosità, è presente la riproduzione in scala 1:1 del mosaico ospitato presso il Museo d’Arte di Ravenna, in quanto non trasportabile». A completare l’esposizione, altri documenti relativi al soggiorno di Mathieu a Ravenna, nel ’59.
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