Cento – (di Marco Rabboni) Rapida e cocente la replica al Sindaco Piero Lodi, al P.d, P.S.I, S.E.L, P.D.C.I e Noi Cento da parte del gruppo politico Fratelli d’Italia che, nella mattinata di ieri, durante le celebrazioni della Liberazione dal nazifascismo del 25 Aprile hanno issato nel Piazzale della Rocca uno striscione di protesta contro il sindaco. Che, a loro dire, aveva unico scopo portare l’attenzione sullo stato di degrado della città. Ma leggiamo la nota del gruppo politico che volentieri pubblichiamo – ” la sinistra mette il paraocchi e si unisce contro di noi. Vorremmo però ribadire che non siamo contro la commemorazione del 25 Aprile, ma riteniamo che vi sia una grave ipocrisia da parte della sinistra. Ipocrisia nel voler ricordare sempre e solo una parte di storia, quella che fa comodo a loro, cadendo nei soliti cliché, in cui ci vengono dati appellativi come “fascisti”. Il sindaco stesso usa queste gravi parole per sviare i veri motivi della protesta, ovvero una città che in mano alla sua giunta sta pian piano morendo. La sinistra inoltre dice che non si può fare polemica durante la festa della liberazione, ma riteniamo che quando l’economia di un paese come Cento muore, lasciando i lavoratori e commercianti in condizioni tali da non riuscire a dar da mangiare alle proprie famiglie, non vi sia festa che tenga. La protesta e l’attenzione devono essere alte 365 giorni all’anno, feste comprese. Forse la sinistra crede che i lavoratori durante il 25 Aprile e il primo Maggio facciano digiuno. La realtà è che come sempre Piero Lodi e il PD, non avendo argomenti, si nascondono dietro un’ideologia vecchia di 70 anni. Festeggiano la liberazione da un dittatore, quando in comune ne hanno messo un altro; ricordano i partigiani e dimenticano i sette fratelli Govoni; parlano del passato per non affrontare il presente, un presente fatto da una sinistra che in 70 anni di malgoverno in regione e provincia hanno distrutto l’economia; ora anche a Cento,hanno applicato il loro metodo disfattista. Oltre ai partigiani, vorremo che la sinistra si ricordasse di cose come l’ospedale di Cona e la Coopcostruttori, nonché da oggi le scuole Pascoli. Tutte prove dei loro fallimenti. La sinistra non ha l’esclusiva sull’utilizzo della parola “liberazione” e visto che vogliono sia condivisa, noi chiediamo la liberazione di Cento da Piero Lodi, chiediamo la liberazione di Cento e dell’Emilia Romagna dalla sinistra. Noi non siamo fascisti, ma siamo di destra; chi è di destra combatte per la proprio città tutto l’anno. Feste comprese. (GEORGES SAVIGNAC Portavoce Fratelli d’Italia Circolo di Cento)