Cento ( di Mariarita Atti) Venerdì 6 febbraio 2015 il Teatro Pandurera di Cento ha ospitato lo spettacolo “Magazzino 18”, di e con Simone Cristicchi, ottenendo grande successo di pubblico ed applausi nella sua 107° replica.
Sul palcoscenico il tema dell’esodo giuliano dalmata, “storia messa negli sgabuzzini della storia”, ma che racconta fatti che appartengono a tutti noi.
Il Magazzino 18 è un luogo reale situato al Porto Vecchio di Trieste dove sono conservati oggetti e mobili di quasi 300 mila persone,che a seguito del Trattato di Pace del 10 febbraio 1947, furono costrette ad abbandonare le proprie case. Quei 2000 mq di masserizie sono divenuti, per Cristicchi, il luogo della memoria più simbolico per raccontare la storia dell’esodo e lo sradicamento dalla propria terra; interessandosi al silenzio che gravitava attorno a questa vicenda, con il suo”vizo” di andare oltre le apparenze, Cristicchi è riuscito a scoprire e a dar voce agli esuli stessi che non hanno mai fatto sentire, con dignità, il dolore di chi ha perduto i propri beni unitamente all’ indifferenza dei connazionali ed al sentirsi stranieri in patria.
Come ha dichiarato l’attore nell’incontro pomeridiano con pubblico e scolaresche, .”Ho sentito il bisogno di approfondire, non poteva il tutto essere relegato ad un aneddoto o a quattro righe sui libri di storia, dovevo raccontare tutta l’epopea e parlare con esuli e rimasti”
Nella sua ricerca di questo tassello di storia, gli è successo invece di trovare “storie dentro storie, proprio come in una matrioska ”. Aprendo le porte dell’immenso magazzino, ha portato luce al profondo silenzio , simbolo di una enorme amnesia,
Alla base di questo lavoro, definito musical civile, c’è una minuziosa ricerca della parte storica, con filmati d’epoca ed un impianto musicale di tipo orchestrale; nel raccontare una storia che parla di povera gente, si è infatti voluto aggiungere il senso della grande epopea con una sonorità imponente, resa grazie all’ orchestra di 50 elementi ed al coro di voci bianche che offrono un valore aggiunto suggestivo e simbolico.
Lo spettacolo non vuole essere una lezione di storia ma si avvicina,e contemporaneamente si accosta al dolore di un popolo in punta di piedi, con rispetto e correttezza nel raccontare ciò che è realmente accaduto. Cristicchi guarda la storia con un certo distacco priva di zavorre ideologiche e con la forza di vederla in tutte le sue sfaccettature senza paura di indagare in zone d ombra.
“Magazzino 18” è l’unico musical che porta in scena un solo attore , reggendosi solo sulla sua persona , con la forza didattica dei monologhi e quella più emotiva delle canzoni
I picchi drammatici delle storie raccontate sono bilanciati dall’inserimento di un personaggio fittizio, l’archivista Persichetti, che, con accento romano e semplicità, alleggerisce la situazione, facendoci a volte anche sorridere.
Uno spettacolo che parla di memoria dedicato soprattutto alle giovani generazioni e che, con le sue innumerevoli repliche, è servito a far ritrovare la comunità nel teatro, consapevole del suo enorme potenziale divulgativo.
In scena, con Cristicchi, tante sedie accatastate che portano, ognuna, un nome, una sigla, un numero e la scritta “servizio esodo”.
“ tante sedie vecchie con la speranza di nuovi focolari… per tutti coloro che cercarono il cuore dall’altra parte del mare.”
Coproduzione Promo Music e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
Musiche di scena e arrangiamenti Valter Siviolotti, registrate dalla FVG Mitteleuropa Orchestra
Scritto con Jan Bernas, regia di Antonio Calenda.