Cento- ( di Mariarita Atti) Martedì 16 settembre, davanti ad un Teatro Borgatti ancora ferito dal terremoto, un nuovo evento per la raccolta fondi a favore della sua ricostruzione: alle ore 21,00 si è svolta la presentazione del libro di Fosco Rocchetta, studioso e cultore di storia riccionese, “Riccione. Il mio ritrovo estivo preferito. Il divino tenore Giuseppe Borgatti nella Riccione della bella epoque”, seguita da un concerto del tenore centese Alessandro Ramin.
La celebre località balneare romagnola era infatti il luogo ove il “nostro” Borgatti ( nato a Cento il 17 marzo 1871) trascorreva le vacanze estive con la famiglia. L’autore del libro, presentato dall’Assessore alla Cultura Avv. Claudia Tassinari, ha allietato e fatto sorridere il pubblico numeroso con interessanti ricordi dell’artista e scritti, in parte inediti, riportando episodi simpatici ed immagini di un Borgatti divenuto vero animatore ed “istituzione “della spiaggia di Riccione: per esempio l’aneddoto che ci mostra il tenore recarsi abitualmente in spiaggia verso mezzogiorno in accappatoio, gorgheggiare e studiare le parti che lo avrebbero visto protagonista delle opere di Verdi e, soprattutto, di Wagner.
Un Borgatti stravagante ma altresì generoso, che cantava spesso in concerti di beneficenza presso alberghi, ospizi e villini per aiutare i più bisognosi. Appassionato di cavalli ( come Pavarotti), proprietario di scuderie, era anche attratto dal gioco delle carte, nonostante spesso perdesse. Purtroppo la carriera artistica di Borgatti fu breve a causa di un glaucoma che lo portò alla cecità.
Queste sono solo alcune delle interessanti testimonianze riportate nel testo di Rocchetta, occasione unica per ricostruire e restituire alla memoria storica la figura di un tenore che, tra la fine dell’800 ed i primi decenni del ‘900, è stato un famoso interprete delle opere di Verdi e di Wagner.
Il Maestro Andrea Bianchi ha inoltre completato la presentazione della figura del Borgatti, dal punto di vista storico/musicale, introducendo i brani che il tenore Alessandro Ramin ha poi interpretato. Cinque pezzi esemplificativi dell’ambiente culturale di fine 800 in cui il Borgatti è vissuto: da un lied di derivazione tedesca, ad un brano di Verdi tratto da Otello, da E lucevan le stelle dalla Tosca di Puccini a due brani del repertorio da camera italiano,
Il bravissimo tenore Ramin, accompagnato al pianoforte da Lorenzo Orlandi, ha degnamente interpretato il Borgatti e concluso la serata con moltissimi applausi e richieste di bis.
L’evento è stato organizzato dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Cento e dalla Fondazione Teatro G.Borgatti.
Il ricavato dalle vendite dei volumi di Fosco Rocchetta sarà devoluto alla ricostruzione del nostro Teatro.
Prossimo evento speciale per la raccolta fondi pro teatro è “L’opera da tre soldi”, di Bertold Brecht e Kurt Weill, regia di Giulio Pizzirani, previsto per sabato 27 settembre alle ore 21,00, in Pandurera.