CENTO 07/20/17 – (LA REDAZIONE) Che cosa fare se, tornando a casa dopo una serata a teatro, troviamo il nostro appartamento completamente vuoto, svaligiato dai ladri che non hanno lasciato né un interruttore, né un rubinetto, e neanche la moquette sul pavimento? Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi, con «Nudi e crudi» in programma domani alle 21 al teatro Pandurera di Cento (Fe), ci svelano la reazione di una coppia di coniugi inglesi di fronte allo scempio. Ai signori Ransome, due persone impeccabili, succede proprio questo: la loro vita tranquilla e ripetitiva viene sconvolta dai ladri, anche se i due reagiscono agli eventi in 2 modi completamente opposti. Lui si incupisce e si arrabbia sempre più, mentre lei prova un senso di sollievo. Quasi di liberazione. E mentre il gioco dei caratteri, esasperato da visite inattese, diventa sempre più esilarante, il mistero del furto trova un’imprevista soluzione. Tratta dal romanzo di successo di Alan Bennett, «Nudi e crudi» è una commedia piena di umorismo che sa fare un ritratto impietoso e indimenticabile della vita di una coppia di mezza età. L’opera è stata scritta per il teatro da Edoardo Erba. Sul palcoscenico, oltre Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi, ci sarà anche Nicola Sorrenti. Produzione Artisti Associati. La commedia è diretta da Serena Sinigaglia. Nudi e crudi, nuovo appuntamento con la stagione di prosa, due ore di divertimento assicurato, luminoso, mai banale che rivela più di ogni altra opera il genio comico di Alan Bennett, scrittore e drammaturgo britannico. In Italia le sue opere sono conosciute grazie all’indimenticabile Anna Marchesini, che ha portato in teatro i monologhi «Una patatina nello zucchero», «La grande occasione» e «Un letto fra le lenticchie».Per maggiori informazioni: www.fondazioneteatroborgatti.it biglietteria@fondazioneteatroborgatti.it tel.051/6843295 nei seguenti giorni e orari: da martedì a venerdì ore 16– 19 . Il sabato dalle ore 10 alle ore 12.30. Il giorno di spettacolo dalle ore 20. per saperne di più.. Metti una sera a teatro. Torni a casa e scopri che i ladri si sono portati via tutto. Ma proprio tutto. Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi, senza altro vestito addosso, nello spettacolo tratto dal racconto di Alan Bennett. Alzi la mano chi non è mai stato vittima di un furto. L’ombrello scomparso mentre era al bar, o il cellulare sull’autobus. I finestrini rotti della macchina. I ladri penetrati in casa. “Ci hanno rapinati” esclama la signora Ransome, scoprendo l’appartamento vuoto. “Svaligiati” corregge il marito, l’avvocato Ransome. “Si rapinano le banche. Le case si svaligiano”. Chi si è trovato la casa vuota sa quale sia il trauma. Possono aver portato via i gioielli, l’argenteria, i quadri di valore. Capita: è la dolorosa realtà di questo mondo. Però se capita che si portino via tutto, anche le prese elettriche e la carta igienica, allora non è la realtà. E’ letteratura. E’ la bella letteratura di Alan Bennett, maestro britannico di una scrittura arguta, autore consacrato agli scaffali buoni e al teatro importante. Sono nati dalla sua fantasia e dalla sua penna lavori come La pazzia di Re Giorgio e Gli studenti di storia (The History Boys) trasformati in film da superpremi e allestimenti teatrali di culto. Quest’ultimo, in Italia, è stato uno degli spettacoli più belli del decennio (nell’edizione diretta da Elio De Capitani e Ferdinando Bruni) e anche il successivo, Il vizio dell’arte, rischia un buon piazzamento. Anna Marchesini ha fatto dei racconti di Bennett i suoi cavalli di battaglia. E Adelphi, la casa editrice che lo pubblica nel nostro Paese, ne è certamente molto, molto soddisfatta. Nudi e crudi. Così si ritrovano la signora e il signor Ransome nel racconto del 1996 di Bennett. O meglio, solo con i vestiti che hanno addosso (il titolo originale è The Clothes They Stood Up In). Tornano da una serata a teatro e trovano l’appartamento spoglio. I ladri si sono portati via tutto. Proprio tutto. Che fare? Abbattersi? Piangere sullo stereo rubato? Attaccarsi al telefono per avvisare assicurazione e polizia? Oppure intuire, appena passato lo shock, che quei ladri provvidenziali potrebbero dare una svolta alla loro vita. Convenzionale, prevedibile, insipida, fino a quel momento. Non è un testo comico, questo di Bennett, è alto umorismo. Nude e crude, e cucite quasi addosso, le parti dei due protagonisti. Incarnata da Maria Amelia Monti, la signora Ransome è una donnina middle class, mentalità aperta e vita schiacciata dal marito, l’avvocato Ransome, di Paolo Calabresi, che ha la stoffa dei conservatori avari di sé e dei propri affetti. Lei arieggia le tante donne inventate da Franca Valeri. Lui ricorda i borghesi piccoli piccoli di Aroldo Tieri. Le antiche punture di spillo di coppia di Rina Morelli e Paolo Stoppa sono un’eco che resta nell’aria. Il giovane e duttile Nicola Sorrenti fa la spola tra i due coniugi, impegnato negli altri personaggi che il racconto comporta. Reduce da una serie di successi nei serial televisivi e nei film di maggior incasso, Paolo Calabresi (è protagonista della serie Rai Zio Gianni, dal 2008 una “iena” ufficiale de Le Iene su Italia 1, al cinema in Un Natale stupefacente, regia di Volfango De Biasi 2014)- che in Nudi e Crudi interpreta un indimenticabile marito – torna in teatro dopo due esaltanti stagioni a fianco di Lella Costa. Serena Sinigaglia – fondatrice del Teatro Ringhiera di Milano e regista di riferimento del Piccolo Teatro -affronta la sfida della commedia, immettendo nel lavoro il suo gusto visionario e la passione per la verità dei personaggi. Rappresentato come autore in Italia e all’estero, Edoardo Erba – che si è affermato negli ultimi anni anche come adattatore infilando una serie di successi – ottiene da Alan Bennett un’esclusiva che l’autore inglese non concede mai: tradurre in commedia un suo romanzo di successo.