Schierata in prima linea in questa “battaglia” contro i contratti pirata (dumping contrattuale) è la Confcommercio, a tutti i livelli – anche il presidente nazionale Sangalli è tornato sull’argomento in queste ore – ed ovviamente la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi.
Marco Amelio, presidente provinciale di Confcommercio Ferrara: “Proprio in questo momento dove la nostra provincia soffre ancora di un PIL che stenta a decollare bisogna impegnarsi in un azione coesa ed unitaria per garantire l’applicazione di contratti di lavoro trasparenti e credibili, insomma di buoni contratti collettivi, così come ha sostenuto a più riprese il presidente Sangalli”.
Il seminario, moderato dal direttore generale di Confcommercio Davide Urban “è stato ricco di sollecitazioni – commenta lo stesso Urban – si tratta di un tema importantissimo sia dal punto di vista della rappresentanza associativa che di consulenza tecnica”
Il vicepresidente nazionale di FIPE Confcommercio, Matteo Musacci ha sottolineato: “Mai come ora si sta parlando del dumping contrattuale. Anche il Presidente Mattarella ha ricordato la questione. Con i nostri manuali l’ultimo uscito poco fa, abbiamo un obiettivo comune tra le parti sociali per sostenere le tutele sindacali così come a sostegno delle imprese. Una battaglia da affrontare insieme che non è soltanto contrattuale ma è anche una battaglia di legalità”.
Concetti rilanciati dall’assessore comunale alle Politiche del Lavoro, Angela Travagli: “Mi complimento con il seminario odierno che centra argomenti all’ordine del giorno: mettere al centro la legalità, la qualità del lavoro, le buone pratiche fa bene ai lavoratori ma in generale all’intero sistema economico. Credo nella buona contrattazione”.
Poi si è entrato nel vivo della parte più tecnica con Roberto Calugi, direttore nazionale di FIPE : “Il contrasto al dumping contrattuale è una battaglia di giustizia sociale ed economica, per tutelare le imprese che si comportano correttamente applicando i contratti che contribuiscono a rendere il modello della ristorazione italiana un unicum a livello internazionale
Andrea Chiriatti, dirigente della stessa Federazione ha spiegato: “Il nostro Contratto collettivo nazionale è il terzo più applicato in Italia. Su oltre 724mila lavoratori impiegati nei Pubblici Esercizi, il 92,55% è coperto dal CCNL FIPE, quindi senza dubbio il più rappresentativo dal punto di vista comparativo nonché adeguato anche in tema di tutele” e ha ricordato “Le pesanti sanzioni per chi invece applica contratti pirata. Bisogna avere il coraggio di affrontare questi temi e saperne le conseguenze.”.
Un tema affrontato a più voci con gli interventi di Giuseppe Tagliavia, segretario generale della CISL di Ferrara “Noi siamo convinti della nercessità di avviare con le Associazioni Datoriali un confronto che deve avere come stabilire paletti ben priecisi sul soggetto titolati a sottoscrivere i contratti ed occorre definire parametrio oggettivi per definire chi ha le reali caratteristiche di rappresentatività per siglare i contratti stessi”, mentre Battista Barberio funzionario dell’Ispettorato del Lavoro di Ferrara Ravenna ha chiarito: “E’ uno degli obiettivi primari dell’Amministrazione Pubblica che è impegnata in modo chiaro e determinato a contrastare i contratti pirati”.
A tirare le conclusioni Pietro Fantini, segretario generale della Confcommercio dell’Emilia Romagna: “Nel nuovo patto del Lavoro per l’Emilia Romagna abbiamo chiesto di condividere queste tematiche che saranno oggetto peraltro della rinnovata collaborazione regionale con l’INPS con il quale abbiamo recentemente sottoscritto com obiettivo la sostenibilità del mercato del Lavoro. Mi unisco anch’io al no al contratto minimo e sì ad una efficace contrattazione”.
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