Banca Centro Emilia dopo la fusione per incorporazione cresce e rimane sola nella difesa della tradizione bancaria della provincia ferrarese …
CENTO 08/11/18 – (DI MARCO RABBONI PER TC100WEBTV) Banca Centro Emilia il 4 novembre scorso al Centro Polifunzionale di Casumaro scrive una importante pagina di storia che si aggiunge alla già centenaria tradizione della Banca che nasce nel lontano 1906 per volontà di un gruppo di ispirati agricoltori della zona guidati dall’allora parroco di Corporeno Don Resca. Da allora tanta acqua è passata nel vicino gretto del Fiume Reno ai giorni nostri specialmente al 4 Novembre 2018 giorno in cui è stata chiamata l’assemblea dei soci in ordinamento ordinario per il completamento della procedura d’ adesione al Gruppo Centrale Banca e straordinaria per deliberare la proposta di fusione per incorporazione della Banca di Credito Cooperativo Reggiano come ha spiegato il Presidente Giuseppe Accorsi e oltre a questo c’era da approvare la staffetta di tre nuovi consiglieri di nomina reggiana che sono Carlo Maffei attuale Presidente del Credito Cooperativo Reggiano, Davide Frascari e Massiliano Fantoni i quali subentrano a Stefano Gallerani, Alberto Minarelli e Giuliano Carini. La risposta dei soci è stata esemplare: oltre 1500 soci hanno stampato il proprio nome nel libro delle presenza acconsentendo, pertanto, lo svolgimento dell’Assemblea Straordinaria che necessità di un “quorun” particolare. La parola passa al Direttore Generale di BCE Giovanni Govoni, il quale, entra più nel dettaglio tecnico della fusione per incorporazione, evidenziando numeri alla mani le potenzialità di crescita di entrambe le banche in un territorio di riferimento e competenza molto più vasto. “Avremo afferma – Govoni – una banca con 27 filiali con sede e direzione a Corporeno ed una base sociale di oltre 16.500 soci”. Sottolinea Giovanni Govoni che continuerà a guidare la banca post fusione: “Unite, CCR e Banca Centro Emilia – dice Govoni – avranno 88 milioni di € di patrimonio, impieghi netti per 971 milioni di € ed una raccolta totale di 1.539 milioni di €. Sulla base di questo Banca d’Italia ha approvato un piano industriale ambizioso che prevede, fra l’altro l’apertura mirata di filiali per chiudere i territori. Continueremo quindi a perseguire la nostra missione rimanendo vicini alle esigenze di famiglie e imprese dei territori in cui operiamo ed opereremo in futuro”. Numeri che consentiranno come afferma il Direttore Govoni di assorbire nel arco dei tre anni la perdita di circa 800 mila €. iscritta nell’ultimo bilancio del Credito Cooperativo Reggiano. Numeri che, nel prossimo futuro non troppo lontano consentiranno nell’arco di un triennio, auspica il direttore, il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo a banca fusa di 6 milioni di €. di utile. Dopo i discorsi di rito dal Presidente Accorsi è stata chiamata la votazione a cui hanno partecipato tanti soci come potete vedere dalle nostre esclusive immagini. A votazioni concluse il Presidente Accorsi ha invitato tutti al tradizionale intrattenimento conviviale e tra una portata e altra si e proceduto alla premiazione degli studenti figli dei soci più meritevoli menzionando con lode chi ha raggiunto il massimo dei voti vediamo dalle immagini il bel gruppo che prende posizione per la foto di rito insieme al Direttore Giovanni Govoni e al Presidente Giuseppe Accorsi che concede a TC100WEBTV una esclusiva intervista da non perdere per quello che il Presidente spogliandosi del ruolo istituzionale ed indossando i panni di normale cittadino risparmiatore, esprime, un giudizio energico sulla vendita di CariCento che nolente o dolente un riflesso sul territorio ricade… Dobbiamo assolutamente cogliere questa grande opportunità di sviluppo per la nostra banca che rimane, a seguito delle vicende di Carife e Caricento, l’unica banca locale”: Esclama il Presidente Accorsi poi, ricordiamo anni fa è stato il primo Presidente del Consiglio d’Indirizzo della Fondazione Caricento–sentiamo