TaccuinoaTeatro – (di Marisrita Atti) Non è un titolo azzardato perchè, Martedì 8 aprile, in Pandurera, è stata rappresentata la commedia teatrale di Oscar Wilde “L’importanza di chiamarsi Ernesto”, con Geppy Gleijeses, Lucia Poli, Marianella Bargilli, con la regia dello stesso Geppy Gleijeses. Dopo il successo strepitoso nei maggiori teatri, Geppy Gleijeses riporta sui palcoscenici, dopo più di dieci anni, questa meravigliosa opera di Oscar Wilde, padre di tutti i paradossi più straordinari e divertenti. Il linguaggio dell’autore, infatti è sublime nella sua ironia e nell’utilizzo di paradossi che contengono, al suo interno, un fondo di verità dentro un’anima di cinismo; Wilde propone, velatamente e con stile, una critica ed una satira pungente rivolta alla società del suo tempo, all’ottusità ed all’ ipocrisia della cultura vittoriana caratterizzata da un perbenismo cieco, esasperato e formale, perché “nelle questioni di grande importanza è lo stile, non la sincerità, quello che conta” (dal testo dell’opera). Il pubblico della Pandurera, affascinato da quest’opera definita “la più bella commedia di tutti i tempi”, ha riso e sorriso per il testo e le battute dei bravissimi attori, scambiate con perfetta naturalezza, proprio come Wilde desiderava venissero recitate. Un ”gioco del nulla”, proprio come il nulla sono le fanciulle innamorate di un nome, unito ad una messa in scena agile e veloce e ad un linguaggio raffinato e quasi poetico, fanno di questa opera un capolavoro che resterà sempre attuale e presente. Un successo strepitoso ora, così come lo fu al suo debutto, nel 1895 a Londra ( anche se venne interrotta dopo solo sei repliche a causa dello scandalo in cui Wilde venne coinvolto) e quando venne portato in scena, nei più grandi teatri italiani, dal 2000 al 2002 sempre per la regia di Geppy Gleijeses con Lucia Poli; nel recente allestimento è stata inserita l’attrice Marianella Bargilli che, tagliati i lunghi e ricci capelli, interpreta egregiamente il ruolo maschile di Algemon Moncrieff, personaggio molto importante nella dinamica dell’opera. Concludiamo ( e sorridiamo ) con una frase, recitata dalla formidabile Lucia Poli nei panni della vittoriana Lady Bracknell : ” I fidanzamenti lunghi danno l’opportunità di scoprire prima del matrimonio il carattere l’uno dell’altro: ciò non è mai consigliabile.”
Lo spettacolo è stato molto apprezzato ed applaudito dal pubblico
Mariarita Atti