Pieve di Cento – ( di Mariarita Atti) E’ pervenuto via Facebook l’invito per un “aperitivo di fine lavori”, da parte del Comune di Pieve di Cento, per festeggiare il primo Wall Painting presso la Corte Battistelli, dietro al Municipio.
Noi di Taccuino Centese siamo andati, curiosi di vedere il lavoro di uno dei più famosi street artist: Tellas, nome d’arte di un giovane cagliaritano che ha studiato all’Accademia delle Belle Arti di Bologna e molto apprezzato a livello nazionale ed europeo. Foglie, acqua, rami, elementi naturali, paesaggi marini o figure astratte sono i soggetti preferiti dei suoi murales, dove non compare mai l’essere umano. Le sue opere, di grandi e grandissime dimensioni trovano spazio soprattutto nelle pareti dei palazzi, in casolari abbandonati di campagna, muri urbani o fabbriche dismesse.
La sua arte emerge sulla scena italiana con molte partecipazioni che vanno dalla mostra Asylum a Milano nel 2010 (realizzata con Martina Merlini) fino alla 24° edizione della Biennale del muro dipinto di Dozza, al festival ViaVai in Puglia, da ALT!rove Street art festival di Catanzaro, fino al recentissimo progetto Attitudine Urbana dell’autostazione di Udine presentato il 25 luglio di quest’anno.
Alice Tassinari, Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Pieve di Cento, da noi intervistata, ha dichiarato che “questa azione di Wall Painting rientra in un più ampio progetto che si pone come obiettivo la riqualificazione dello spazio pubblico del centro storico”. Una forma di espressione artistica “non convenzionale”, ha permesso quindi di rivalutare una zona centrale attraverso l’opera di un artista importante, già peraltro conosciuto a Pieve per aver realizzato un lavoro qualche anno fa.
Tellas, in pochissimo tempo, da lunedì a mercoledì, ha compiuto l’intera opera sulla facciata all’interno della Corte del Municipio, che si può ammirare anche percorrendo la via che, da Porta Asia, conduce alla Piazza.
L’opera realizzata è certamente di grande impatto visivo : un suggestivo intreccio di forme stilizzate di foglie e radici, dal quale sembrano fluttuare, quasi caduti dalla mano di un gigante, tanti petali ( forse di margherite) che contribuiscono a creare una sorta di scena tridimensionale in movimento.
Anche Pieve, come tante altre città che hanno optato per questa forma d’arte, oltre a possedere, custodire e preservare già moltissime opere e memorie storiche, artistiche ed architettoniche, sta diventando un museo “open air”.
All’aperitivo era presente anche l’Assessore alla Cultura e Vicesindaco Angelo Zannarini, insieme ad amici ed artisti.