Cento – (di Marco Rabboni) Giacarlo Caselli ex Procuratore Capo della Repubblica di Torino: dal 1967 anno in cui vince un concorso e entra in magistratura sino al 2013 quando annucia il pensionamento è uno dei protagonisti della giustizia italiana. Tra le sue mani sono passati alcuni dei processi e indagini di mafia e terrorismo tra i più importanti d’Italia . Sarà, Lunedi 28 Settembre 15 ore 20,45 ospite, nella Salone di Rappresentanza della Cassa di Risparmio di Cento, dell’ Ass. Libera Contro le Mafie (Presideo del Centopievese), Ass. Pace del Centopievese socio Libera, WWF (Alto Ferrarese), Comune di Cento e Unione Reno Galliera ad un incontro dal tema: GIUSTIZIA E COSTITUZIONE. Di lui le enciclopedie dicono: Conseguita la maturità classica presso il Liceo salesiano Valsalice, si è laureato in giurisprudenza con la tesi Concubina pro uxore-Osservazioni in merito al c. 17 del primo Concilio di Toledo, pubblicata dalla Rivista di Storia del diritto italiano, presso l’Università di Torino in cui dal 1964 è assistente universitario per la cattedra di storia del diritto italiano. Nel dicembre 1967, vinto il concorso in magistratura, è stato destinato al Tribunale di Torino, ove nei primi anni settanta è stato giudice istruttorepenale. Dalla metà degli anni settanta sino alla metà degli anni ottanta, ha trattato reati di terrorismo riguardanti le Brigate Rosse e Prima Linea. Nel 1984 ha fatto parte della commissione per l’analisi del testo di delega del nuovo codice di procedura penale e nel 1991 è stato consulente della Commissione Stragi. Dal 1986 al 1990 è stato componente delConsiglio Superiore della Magistratura. Nel 1991 è stato nominato magistrato di Cassazione ed è divenuto Presidente della Prima Sezione della Corte di Assise di Torino. Dal 15 gennaio 1993 fino al 1999è stato Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo ottenendo importantissimi risultati nella lotta alla mafia come l’arresto di boss del calibro di:Leoluca Bagarella, Gaspare Spatuzza, Giovanni Brusca. A quel periodo risale anche il processo per mafia al leader democristiano e più volte Presidente del Consiglio dei Ministri Giulio Andreotti, iniziato nel 1993 e conclusosi nel 2004. Il processo ebbe enorme risonanza mediatica e fu interpretato da molti come un giudizio nei confronti dell’intero sistema politico italiano. I giudici in parte dichiararono il non doversi procedere per avvenuta prescrizione e in parte assolsero l’ex premier. In particolare, proclamarono la prescrizione per il reato di associazione a delinquere (in quegli anni non c’era ancora il reato di associazione mafiosa, 416 bis) “ravvisabile fino alla primavera del 1980”. Per le accuse successive alla primavera del 1980, la Corte d’appello pronunciò l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. La Cassazione confermò l’appello il 15 ottobre del 2004.Dal 30 luglio 1999 sino a marzo del 2001 è stato Direttore generale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. A marzo 2001 è nominato rappresentante italiano a Bruxelles nell’organizzazione comunitaria Eurojust contro la criminalità organizzata. Dopo aver ricoperto il ruolo di Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Torino, viene nominato Procuratore Capo della Repubblica di Torino con voto unanime del Consiglio Superiore della Magistratura il 30 aprile 2008.[3] Nel2008 compare in Anni Spietati – Una Città e il Terrorismo: Torino 1969-1982 sulle Brigate Rosse, documentario di Igor Mendolia basato sulla storia delle Brigate Rosse nella città di Torino. Nel 2009 ha coordinato le indagini sul “G8 dell’università di Torino” dello stesso anno e disposto 25 arresti per reati commessi in occasione delle manifestazioni del movimento NO TAV nel gennaio del 2012. Per questa ragione è stato più volte contestato dai membri del movimento NO TAV. Con documento del 13 aprile 2013 proposto dal Movimento 5 Stelle conseguentemente ad una indagine di preferenze eseguita mediante voto online, Caselli rientra nella lista dei candidati alla presidenza della Repubblica. Nel novembre 2013 si dimette da Magistratura democratica per un articolo di Erri De Luca su una pubblicazione dell’associazione, indulgente sugli anni di piombo . Il 18 dicembre 2013 lascia la magistratura a seguito del pensionamento. Lo annuncia lui stesso inviando una e-mail ai colleghi della Procura di Torino.